Allenatore Pisa? La tradizione del club toscano racconta di panchine “tagliate” dopo il salto di categoria. Solo un precedente di conferma, non proprio fortunato. Il mister attuale, con due anni di contratto, sfida la cabala.
Il futuro della panchina nerazzurra è un tema caldo, specialmente dopo la promozione conquistata in Serie A. Ma la storia del Pisa Calcio ci suggerisce una tendenza ben precisa: quella di non proseguire con lo stesso allenatore che ha ottenuto il salto di categoria. Un dato che, a prescindere dal nome del tecnico attuale (che ha ancora due anni di contratto), impone una riflessione profonda sulle scelte societarie e sulle dinamiche che hanno caratterizzato il club toscano nel suo percorso verso la massima serie.
Renato Lucchi, l’Unico Caso e la Difficile Salvezza (1967-68) Se si guarda indietro, nella storia dei campionati a girone unico, c’è stato un solo precedente in cui il Pisa ha mantenuto lo stesso allenatore dopo una promozione. Fu nella stagione 1967-68, quando Renato Lucchi condusse i nerazzurri in Serie A per la prima volta. Nonostante il successo, la sua conferma non bastò a centrare la salvezza, e la squadra retrocesse. Un campanello d’allarme storico che ha forse influenzato le scelte future.
L’Epopea Anconetani: Quattro Promozioni, Quattro Cambi in Panchina L’era leggendaria del presidente Romeo Anconetani è stata costellata da ben quattro promozioni in Serie A, ma tutte sono state contraddistinte da un cambio in panchina. Una filosofia chiara: un nuovo campionato richiedeva un nuovo timoniere.
- 1981-82: Dopo aver riportato il Pisa in Serie A dopo 13 anni, Aldo Agroppi saluta la compagnia. Arriva Vinicio, che non solo riesce a conquistare un’ottima undicesima posizione nella massima serie con 27 punti, ma segna anche il miglior piazzamento del Pisa nei tornei a girone unico.
- 1984-85 e 1986-87: Gigi Simoni, tecnico carismatico e vincente, porta il Pisa in Serie A per ben due volte, conquistando anche il primo posto in classifica. Eppure, in entrambi i casi, non resta in panchina. Nel primo caso, Vincenzo Guerini, al debutto assoluto in Serie A, non riesce a salvare la squadra, che cede nel finale dopo un buon avvio. Nel secondo, invece, Giuseppe Materazzi riesce a centrare la salvezza nella stagione 1987-88, grazie a un decisivo 2-0 contro il Torino all’ultima giornata. Entrambi i tecnici, Guerini e Materazzi, ebbero la soddisfazione di conquistare la Mitropa Cup con i nerazzurri.
- 1989-90: L’ultima promozione in Serie A sotto Anconetani arriva con Luca Giannini in panchina, che porta il Pisa a un record di 51 punti (con 2 punti a vittoria). Giannini, tuttavia, non assume la guida della squadra in A, restando nello staff di Mircea Lucescu. Lo stesso Giannini subentrerà poi a Lucescu all’ottava giornata di ritorno, ma non riuscirà a evitare la retrocessione.
Il Futuro del Pisa: Spezzare il Ciclo o Confermare la Storia? La storia del Pisa è chiara: la promozione in Serie A è quasi sempre coincisa con un “passaggio di consegne” in panchina. Una scelta che, nel passato, ha avuto esiti altalenanti, tra salvezze raggiunte e retrocessioni. Ora, con un allenatore che ha un contratto di altri due anni, il Pisa si trova di fronte a una decisione importante. Sarà questa la volta in cui la tradizione verrà spezzata, oppure la storia recente del club nerazzurro continuerà a ricalcare un copione ben consolidato? Il campo e le scelte societarie daranno la risposta. Restiamo in attesa di una risposta, sperando che arrivi prima dei prossimi calendari di Serie A in programma nella prima settimana di Giugno
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